Entro Lunedì 06 Gennaio

“L’ECCEZIONALITà NEL QUOTIDIANO: ROTTURE, PAURE, ORIZZONTI DI POSSIBILITà”

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06 January 2025

“L’ECCEZIONALITÀ NEL QUOTIDIANO: ROTTURE, PAURE, ORIZZONTI DI POSSIBILITÀ”

CALL CONVEGNO DI FINE MANDATO
SEZIONE VITA QUOTIDIANA – AIS

Gli anni del mandato di questo direttivo hanno coinciso con eventi che hanno fortemente sfidato le pratiche e gli orizzonti della vita quotidiana in ambiti significativi della vita collettiva e individuale, andando a rafforzare quei processi di superamento delle certezze caratterizzanti la modernità e aprendo al tempo stesso nuove relazioni e strutturazioni fortemente discusse in letteratura attraverso categorie quali rischio, post-modernità, post-umano, meta-umano.

Pandemia, guerre in Europa e Medio Oriente, rischio di apocalisse nucleare, sviluppo sempre più rapido e meno governabile di nuove tecnologie e dei potenziali nuovi divides ad esse collegate, crisi ambientale e climatica, movimenti migratori, nuovi e vecchi sovranismi rappresentano eventi che rendono sempre più incerto e critico il quotidiano.

I processi di significazione di gesti e relazioni sono stati profondamente sfidati da queste trasformazioni sociali endogene ed esogene, con evidenti conseguenze sugli orizzonti di scelta individuali e sulle microazioni tipiche della nostra quotidianità. 
Come ogni evento che interrompe una dinamica processuale, esso ha comportato anche un riposizionamento relazionale di tutti gli attori in gioco, l’emersione di nuovi soggetti politici e istituzionali – sia a livello locale che a livello globale – e addirittura, la crescita di nuove forme di relazione con attori artificiali in grado di reagire.

Il senso di spaesamento e la perdita di ancoraggi hanno innescato, ad esempio, paure e bisogni di rassicurazione che, almeno in alcune cerchie sociali, si sono tradotti nell’indebolimento delle istituzioni sociali, prime fra tutte quelle legate alla scienza e al sapere scientificamente controllato, e nella progressiva perdita di fiducia verso le istituzioni politiche.

Da una parte, il bisogno di ritorno a una supposta “normalità”, tra meccanismi di rimozione e meccanismi di sedimentazione di esperienze di chiusura e solitudine, sembrano caratterizzare oggi la vita quotidiana che sempre più mostra la forma della bolla autocentrata, socialmente e culturalmente omogenea, una diversa configurazione di comunità orientata al “singolarismo” (D’Andrea 2021, Martuccelli 2017) o caratterizzata da un nuovo individualismo (Leccardi, Volonté 2017). Fanno breccia in questo quadro quelle figure politiche e istituzionali che riportano nella visione tradizionale dell’esperienza quotidiana, nella difesa delle identità perdute, nelle ritualità intracomunitarie, tutte le speranze di una ripresa di questa stessa normalità. Dall’altra, sembrano affacciarsi nuovi sensi comuni, nei quali le tensioni con i saperi esperti sono quanto mai evidenti, a cui fa da contraltare una chiusura del sapere scientifico entro rassicuranti forme di neopositivismo.

In questo quadro, assistiamo alla creazione di nuovi miti e di nuovi archetipi di leadership, spesso dai tratti quasi eccezionalmente caricaturali che irrompono nella quotidianità come catalizzatori dell’arena di discussione, proponendo ricette semplificate per risolvere le situazioni di spiazzamento cognitivo, politico, economico e sociale.
Sono temi che nel corso del mandato del direttivo uscente hanno caratterizzato seminari e momenti di riflessione e che adesso potrebbero trovare una messa a tema intorno all’ossimoro della eccezionalità della vita quotidiana, una eccezionalità che sfida non solo le vite delle persone e delle istituzioni ma anche le stesse categorie interpretative con le quali la quotidianità è stata sociologicamente osservata e letta.

Compito della sociologia della vita quotidiana è allora andare a cercare quei segnali di trasformazione nelle pratiche, nelle relazioni, nei processi di soggettivazione che possano contribuire a dare letture non meccaniche e unidimensionali delle grandi trasformazioni in atto. Fornire strumenti conoscitivi e interpretativi per meglio comprendere limiti e potenzialità dell’eccezionale nel quotidiano, nelle sue molteplici forme.

Contributi sia di tipo teorico che empirico focalizzati sui nuovi tratti di eccezionalità che possono assumere le azioni della nostra vita quotidiana sono benvenuti. In questo senso, ci pare utile raccogliere contributi che consentano di riflettere sulle sfide teoriche che questi temi propongono, evocando forse sia la necessità di una rilettura complessiva dei modelli teorici e delle proposte metodologiche cha appartengono al patrimonio consolidato della disciplina, sia l’opportunità di un’apertura molto concreta e convinta all’ibridazione multidisciplinare e alla progettazione di nuove tecniche di analisi empirica che consentano di coniugare competenze analitiche anche molto differenti (ad esempio quelle computazionali e tecnico scientifiche).

Si sollecitano proposte di abstract su temi quali:

a) memorie/postmemorie nei nuovi rapporti tra generazioni; giovani e futuro;
b) indebolimento delle istituzioni democratiche e nuove forme di impegno politico e sociale; ridefinizione e pratiche di cura; immaginari distopici;
c) dimensione emozionale e trasformazioni della corporeità; ridefinizione dei confini tra umano e non umano di fronte all’intelligenza artificiale;
d) vecchie e nuove pratiche nel quotidiano.

Gli abstract dovranno essere spediti a vitaquotidiana@ais-sociologia.it entro il 6 gennaio.
L’accettazione sarà comunicata entro il 20 gennaio.
Il programma definitivo sarà pubblicato entro il
25 gennaio.

Per ulteriori dettagli e informazioni, si rimanda al documento pdf scaricabile qui sotto.